Il Quartetto Guadagnini risplende al Museo del Violino

CREMONA — Se il Quartetto di Cremona è da tempo entrato nel gotha del panorama cameristico internazionale, i suoi allievi stanno seguendo le stesse orme. Il Quartetto Guadagnini , in particolare, è la punta di diamante tra i gruppi che frequentano la scuola di alto perfezionamento dell’accademia Stauffer. E se la vittoria del Premio Farulli nel 2014 aveva già contribuito a mettere in evidenza il Guadagnini, ieri mattina all’auditorium Arvedi del Museo del Violino il giovane ensemble ha dimostrato di essere già entrato nella fase matura.

Apertura di concerto al Museo del Violino affidata al solo Guadagnini, interprete di una affascinante pagina di Schubert, il Quartetto per archi in do minore, il cosiddetto Quartettsatz, lavoro che sta alla musica da camera come la Sinfonia Incompiuta sta al genere sinfonico. E’ infatti un’opera di cui il genio di Vienna ha composto solo il primo movimento, salvo poi abbozzare solo quattro battute di un eventuale secondo movimento. Un vero e proprio ‘colpo d’ala’, comunque, che il Quartetto Guadagnini ha saputo restituire al pubblico in tutta la sua folgorante tensione espressiva e nei suoi accesi contrasti.

Il contrabbassista Bagnati si è aggiunto al quartetto nell’esecuzione della Sonata a quattro in do maggiore di Rossini.
Nella seconda parte il Quartetto in fa maggiore Americano di Dvorak. Come bis il Contrappunto n. 1 da L’arte della fuga di Bach.

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